martedì 22 novembre 2011
mercoledì 16 novembre 2011
Claut

Centro della Valcellina ,di una migliaia di abitanti , Claut , è famosa per il Museo della Casa Clautana , per le Orme di Dinosauro , per le piste di Sci di fondo , e anche perché qui nel 1922 nacque Ruggero ( Roger ) Grava , giocatore indimenticabile del Grande Torino.
Qui nella sua terra natia , il campo sportivo è dedicato a lui , e come se non bastasse anche una via porta il suo glorioso nome.
Ovviamente , dedicando a Ruggero , campo e strada , tutto il ricordo viene esteso anche ai suoi Compagni , di quella indimenticabile Squadra che nel 1949 perì nella Tragedia di Superga.
Nella Grande Città di Torino, invece , a cui quella Squadra portò lustro e onori , il nulla , mischiato con il niente. ( almeno fino ad ora .... )
Grazie Claut tutta.
http://www.comune.claut.pn.it/
martedì 15 novembre 2011
lunedì 14 novembre 2011
Il bambino ed il pallone

Con una gara improntata più a provocare i Granata piuttosto che giocarci contro , i galletti riescono nell’intento di fermare la capolista .
Un po’ d’aiuto glielo da l’arbitro , diciamo pure , in una serata non particolarmente felice.
Ma il signore con la giacchetta nera fa parte del gioco , oggi a me domani speriamo di No!
Dispiace per Bianchi che cade nella provocazione di quel 55 in maglia bianco-rossa , che lo picchia per tutta la gara ed alla fine riesce anche nell’intento di farlo buttar fuori.
Peccato per l’ingenuità del Nostro Capitano , che va comunque capito.
In una partita come quella di ieri , però , la parte del leone l’ha fatta un bambino della Curva Maratona , che più dei dribbling di Stevanovic , più delle corse di Antenucci , ha fatto gioire e poi arrabbiare il cuore caldo del Torino FC.
I fatti son semplici .
Il bambino siede sulla balaustra che divide gli spalti dal campo , con occhio attento ed i muscoli in tensione.
Verso il 10’ di gioco , un pallone scagliato da qualche barese corre proprio verso di lui , passa indenne alle mani dei raccattapalle e si avvicina alla balaustra.
Ecco allora il ragazzino che scavalca fa di corsa una decina di metri , nella zona proibita , ed afferra la palla .
Qualche stewards cerca di afferrarlo , prima che possa rientrare in curva con il prezioso cimelio , ma lui ne schiva prima uno , poi l’altro ed alla fine con un collo pieno , degno del miglior centravanti , butta il pallone in curva , e dietro di lui corre riscalvacando la balaustra e tornando in Maratona per prender possesso del suo trofeo .
Applausi scroscianti di tutta la curva , ovviamente , per l’astuzia l’agilità e la determinazione con cui questo ragazzino ( dava l’idea di avere 10/11 anni ) si fa beffa del servizio d’ordine al gran completo e si porta a casa una palla.
E’ chiaro , non si fa.
E’ chiaro , è vietato scavalcare le recinzioni dello stadio.
È chiaro , il pallone non è il suo .
È chiaro che tecnicamente potrebbe trattarsi pure di appropriazione indebita.
È chiaro tutto , come chiaro è che si tratta solo di una gogliardata , di una ragazzata , che oltretutto faceva sorridere tutto lo stadio .
Già , tutto lo stadio eccetto uno .
Probabilmente legato al Ministero degli Interni , questo soggetto , cominciava ad inveire contro gli stewards rei di essersi fatti buggerare davanti agl’occhi , cazziava tutto e tutti e cercava in qualche modo di rientrare in possesso della “refurtiva” , e creando attimi di tensione in curva , che gli riversava contro insulti di ogni genere.
Ora , la Legge è Legge , ma certo che anche il buonsenso , tra le righe delle varie normative dovrebbe trovare un po’ di spazio , e se proprio non si può almeno un po’ di camomilla in più e qualche caffè in meno .
D’altronde , era solo una palla , mica la Gioconda di Leonardo …….
Buon divertimento al ragazzino ed al “suo” pallone , comunque !!!
Forza ragazzi
venerdì 11 novembre 2011
FILADELFIA : bando per il concorso di idee

Concorso di idee per la ricostruzione dell’impianto “ex
Filadelfia”, sito nel Comune di Torino, via Filadelfia n. 40
Il 17 ottobre 1926 si inaugurò il “Campo Torino” in via Filadelfia angolo
Via Giordano Bruno.
Lo Stadio “mito” del calcio Torinese, il Filadelfia, teatro delle imprese del
Grande Torino, considerato una sorta di tempio dai tifosi della squadra
granata, deriva da una successione di interventi.
Alle origini, un campo corredato da una piccola ed elegante tribunetta,
il cui ricordo, svanito nella memoria dei torinesi, è oggi affidato a rare
immagini fotografiche.
In seguito il Presidente Enrico Marone CINZANO lo fa dotare di una
tribuna improntata a principi prettamente funzionali così come le
successive curve anche esse di spoglio rigore.
Saranno le indimenticabili gesta sportive consumatesi in esso, insieme
con le emozioni e passioni di generazioni di tifosi, a conferirgli l’aurea di
sacralità.
L’idea progettuale del nuovo stadio non può non tener conto della
consistenza storica del manufatto, ora in gran parte demolito, come
risulta dalla documentazione fotografica.
Filadelfia”, sito nel Comune di Torino, via Filadelfia n. 40
Il 17 ottobre 1926 si inaugurò il “Campo Torino” in via Filadelfia angolo
Via Giordano Bruno.
Lo Stadio “mito” del calcio Torinese, il Filadelfia, teatro delle imprese del
Grande Torino, considerato una sorta di tempio dai tifosi della squadra
granata, deriva da una successione di interventi.
Alle origini, un campo corredato da una piccola ed elegante tribunetta,
il cui ricordo, svanito nella memoria dei torinesi, è oggi affidato a rare
immagini fotografiche.
In seguito il Presidente Enrico Marone CINZANO lo fa dotare di una
tribuna improntata a principi prettamente funzionali così come le
successive curve anche esse di spoglio rigore.
Saranno le indimenticabili gesta sportive consumatesi in esso, insieme
con le emozioni e passioni di generazioni di tifosi, a conferirgli l’aurea di
sacralità.
L’idea progettuale del nuovo stadio non può non tener conto della
consistenza storica del manufatto, ora in gran parte demolito, come
risulta dalla documentazione fotografica.
mercoledì 9 novembre 2011
e se porto il pallone...

Era questa la domandina che da bambino facevo spessa nel campetto o nella piazzetta sotto casa , dove di solito si organizzavano le partite infinite che duravano anche 4 ore.
Posso giocare !!??
Magari sono anche bravino ,pensavo , e se mi vedono , la prossima volta mi vengono a cercare .
Sono una roccia in difesa .
Non lascio passare nessuno , preciso nelle chiusure , veloce nei recuperi .
Di testa poi riesco anche a vedere le nuvole da sopra.
Posso dare un calcio , anche io , a quel pallone!!??
Vedevo sempre gli stessi bambini giocare .
Facciamo un po’ a turno , magari giochiamo tutti e ci divertiamo tutti.
Non che mi considerassi più bravo degl’altri , ma quando uno non gliela fa , si vede.
Ma anche allora , come oggi , c’erano i “clan” ( con le dovute proporzioni ovviamente ) ed allora , quello gioca perché è amico di quello che è fratello di quell’altro , che è il fidanzatino della sorella di quello laggiù , che è il migliore amico dell’altro.
Così io , senza pedigree e senza parentele , mi ritrovavo a guardare gl’altri aspettando il mio turno.
Ma fra tutte , la categoria migliore era una.
Quelli che portavano il pallone , che se anche erano delle capre , potevano decidere chi giocava e chi no, indipendentemente da tutto e da tutti.
Questa si che può essere la soluzione , ieri come oggi !!!
Non so , infatti , se Ogbonna , avrà la gioia di correre con la maglia azzurra , nelle prossime 2 amichevoli della Nazionale , io avrò certamente il dispiacere di non vederlo in campo la prossima Domenica contro il Bari .
Ma ,nel frattempo , se Prandelli deciderà ancora di far giocare “gl’altri” , cioè quelli che hanno il pedigree a strisce , quelli che giocano sempre ,il solito “clan” , ( sempre con le dovute proporzioni ) credo che Angelo per la prossima volta , possa prendere in seria considerazione di portare lui il pallone .
Magari lo fanno giocare.
Forza Ragazzi.
lunedì 7 novembre 2011
venerdì 4 novembre 2011
Trieste

Edificato nel 1932 con il nome di “Littorio” lo stadio più antico di Trieste venne intitolato al mediano del Grande Torino , Giuseppe (Pino ) Grezar , nel 1967.
Solo dopo la costruzione del nuovo stadio Nereo Rocco ,avvenuta nel 1992 , l’ U.S. Triestina , abbandonò l’uso del vetusto “Pino Grazar” per le partite interne.
Oggi il vecchio stadio , con le tipiche vicissitudini italiane , è in fase di ristrutturazione , e comunque ha sempre continuato ad ospitare partite di calcio , anche se di società minori della Città di Trieste.
Rimane il fatto che la Città friulana ha ricordato e ricorda un suo figlio , dedicandogli terra ed opere all’interno del proprio territorio.
Ricordando “Pino” , si ricordano anche tutti i suoi compagni , che con lui tragicamente perirono nell’incidente aereo del 4 Maggio 1949.
Oggi che a Torino , fervono i preparativi , per la ricostruzione del Filadelfia , dopo 15 anni di nulla mescolato alle menzogne , oggi che si parla di intitolare il corso antistante l’Olimpico al Grande Torino , (togiendolo da quella landa desolata dove oggi è ubicato) , con tutto il clamoroso ritardo che ben sappiamo , non si può non rendere onore a chi invece si è comportato con la giusta sensibilità verso gli Invincibili.
Grazie Trieste ,
Grazie Trieste tutta .
http://www.retecivica.trieste.it/
giovedì 3 novembre 2011
Ogbonna "illegale" in Serie B

Nella quale ha dato una prova superlativa , insieme a tutta la squadra ovviamente.
La sua crescita , in questo scorcio di campionato , ha avuto una decisa impennata.
Sarà merito anche di Ventura , o dei suoi compagni di reparto , o della luna nuova , non lo so !
Gl’anni scorsi , però , vista la mole del ragazzo , ci aveva abituato ad un inizio di campionato un po’ sotto tono , con qualche “cappella” di troppo ed una corsa non ancora al top.
Quest’anno , invece , è partito subito forte.
Veloce nelle chiusure , insuperabile nell’uno contro uno , inattaccabile di testa , recuperi che fanno spellare le mani a forza di applausi.
Centrali , oggi , in Italia con le sue caratteristiche non se ne vedono proprio.
Se poi anche Zeman , si lamenta , quando non viene convocato in Nazionale , ci sarà anche un motivo.
“Illegale” in Serie B , si diceva , in panchina o in tribuna in Nazionale a lasciar posto ai paracarri di Prandelli.
Egoisticamente parlando va bene così , non corriamo il rischio che si stanchi troppo , anche se credo che se indossasse una maglia a righe avrebbe già esordito in Azzurro da un pezzo , pure senza una gamba.
Già , la maglia a strisce , quella che secondo i ruomrs di calciomercato , attende Angelo già dal prossimo anno .
Un’eventualità che rattrista , ma che finchè non ufficiale , mi lascia la speranza di vivere nell’ illegalità insieme a lui ancora per molto tempo.
Forza Ragazzi.
mercoledì 2 novembre 2011
Lo schiacciasassi

Un pareggino che avrebbe permesso al Toro di rimanere al vertice della classifica , con un minino di 3 punti dalla terza piazza.
Ma la mia deformazione professionale formata da anni di vacche magre , nei quali un pareggio in trasferta era considerata alla stregua di una vittoria in Champions Legue ,, non aveva fatto i conti con il nuovo corso Granata , che sembra talmente bello da pensare che non sia neanche vero.
Infatti , con il fiato sul collo di abruzzesi e modenesi , i Ventura’s Boys scendono al Granillo , tenendo il pallone fra i piedi tutto il tempo necessario per creare l’occasione che sbanca Reggio e riporta il Toro a +5 dal terzo posto.
E pensare che tra acciacchi ed infortuni vari , il Mister si è visto costretto a schierare l’ennesima formazione “d’emergenza” .
Non si è sentita la mancanza di nessuno , è questo il merito dei Ragazzi e di Ventura , ovviamente.
Sembra che chiunque entri in campo , comunque si chiami o qualsiasi sia il proprio ruolo , il Toro di quest’anno rimane sempre uno schiacciasassi di Granata vestito , che non guarda in faccia nessuno.
La strada è ancora lunga, per carità , e la mia deformazione professionale mi riporta in continuazione con i piedi per terra , ma per ora il viaggio è veramente piacevole …
Grazie e
Forza Ragazzi .
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