
Approfittando del silenzio d’oro intorno al Torino F.C. i giornali s’immaginano dichiarazioni , propositi e tabelle che ci porterebbero di filato al secondo posto e quindi nella massima serie senza passare per i Play-Off.
Siccome come italico mi sento abbastanza superstizioso , io non mi voglio cimentare in queste operazioni e mantenendo il low-profile che ci ha portato dall’11° al 4° posto , mi voglio dedicare ad onorare la mia Maglia e quei personaggi che l’hanno resa celebre.
Il mio Toro in assoluto , per età e per visione diretta , rimane quello del Mondo.
Dopo aver gia menzionato in altri post il Mondo per l’appunto , Bruno e Policano , non potevo non chiudere la linea difensiva dei marcatori , dedicando due righe a quel mostro di tenacia che è stato “Tarzan” Enrico Annoni.
Annoni è la prova che il teorema per cui uno sconosciuto, posto all’interno di un gruppo di fenomeni , diventa fenomeno anche lui.
Oppure è la riprova che prendi un calciatore qualsiasi , gli metti la Maglia del Torino e lui si trasforma in un animale da campo di calcio.
Relegato nei campionati minori con il Como , fu chiamato alla sua corte ,da Emiliano che lo ebbe proprio alle sue dipendenze nella società lariana .
Bruno a destra , Policano a sinistra e Annoni al centro , poco più avanti di Cravero.
Una linea difensiva di cannibali !
Chi ha vissuto insieme a me quegl’anni , non puo’ non ricordarsi la tenacia , la forza , la dedizione di questo ragazzo alla causa Granata.
Arcigno , cattivo , ma non falloso, dotato di buona corsa , sembrava un giocatore d’altri tempi , in poche parole un guerriero del prato verde.
Parafrasando la storia ed il suo luogo di nascita mi verrebbe da dire “Enrico da Giussano”.
Con la maglia del Toro cucita sulla pelle ha raggiunto l’apice della sua carriera , che solo la sfortunata serata di Amsterdam non ha fatto culminare nella conquista meritata di un prestigioso trofeo internazionale quale la Coppa UEFA.
Si rifà l’anno dopo , quando strappiamo a Sguizzato ed alla Roma la Coppa Italia , con un Torino in emorragia di campioni dovuta alla Caporetto di Borsano e soci.
Il mio teorema si conferma quando il buon Enrico lascia Torino proprio per andare a Roma.
Nonostante le buone prestazioni alla corte di Carletto Mazzone ,Enrico , non sarà mai più il Tarzan dei Granata,
Prima di chiudere con il calcio giocato si toglie comunque , la soddisfazione di andare a vincere un campionato scozzese ed una coppa di Lega con i Celtic Glasgow.
L’abito forse non farà il monaco , si dirà , ma la maglia del Torino nel caso di Annoni ne ha fatto un giocatore “ unico” che rappresenterà per sempre , l’ essenza di come dev’essere il giocatore del Toro.
Grazie di tutto “Enrico da Giussano”.
Forza Ragazzi.